Il nero e l’argento
Il nero e l’argento
Autore: Paolo Giordano Editore: Einaudi | Anno:2014
Letto da: Monica e Maurizia
Quando è nato Emanuele eravamo ormai troppo viziati per rinunciare alle sue attenzioni. Da infermiera di Nora, la signora A. è passata a essere la balia di nostro figlio, come se esistesse una naturale continuità fra le due occupazioni e, benché non avesse badato a un neonato prima di allora, dimostrò fin da subitodi avere molto chiaro, molto piú chiaro di noi, ciò che andava e ciò che non andava fatto.
Giudizio:
Lo specchio (o il riflesso) è A., una vecchia signora che viene a fare le pulizie (e molto di più) nella casa di una giovane coppia – tiene ordine, risparmia allo spasimo, cucina in maniera memorabile, si fa amare da tutta la piccola famiglia, lui, sua moglie Nora, il loro ragazzino Emanuele.
Si chiama A. ma la chiamano Babette, e come Babette è nata per occuparsi degli altri, anche se ha avuto dalla vita cinque anni tutti per lei, e vive con il ricordo di un amore. Nonostante i suoi tic (la taccagneria, per esempio), Babette si occupa degli altri in maniera molto più profonda e generosa che con il semplice affettuoso accudimento. Gli altri credono in lei e nella sua sapienza di vita. Tanto più perché quelli a lei più vicini sono giovani, immaturi, in crisi di decisioni, e da Babette si aspettano che certifichi, confermi, approvi, legittimi i dubbi e le incertezze quotidiane che mettono a rischio la solidità del rapporto coniugale che si sperimenta in quelle stanze…
Ma la signora A. sta male e la crescita dei suoi protetti è bruscamente interrotta da un ribaltamento di ruoli.
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